Abbiamo concluso il primo articolo con un elenco di fattori che determinano la comunicazione corporale del cane.
Oggi prenderemo in esame il primo di questi fattori, cercheremo di darvi una spiegazione semplice ed utile per la vita di tutti i giorni.
LE DISTANZE
Con questo concetto ci riferiamo alle distanze che un cane prende dal suo interlocutore (cane, persona o altro animale), parliamo quindi dell'utilizzo dello spazio.
Lo spazio è fondamentale!
E' il primo strumento che il cane utilizza per comunicare e spesso è quello che noi umani comprendiamo, utilizziamo e concediamo meno.
Molto spesso i comportamenti aggressivi e di conflittualità si verificano proprio per l'impossibilità di utilizzare lo spazio. Per spiegarvelo vi racconterò un episodio per cui siamo stati contattati:
Un proprietario ci chiama molto allarmato perché il suo cane ha aggredito un altro cane. Come sempre chiediamo le circostanze dell'evento.
Il cane del signore, un giovane Amstaff di 2 anni maschio, all'uscita dalla toeletta ha ben deciso di aggredire improvvisamente e in maniera imprevedibile un Beagle maschio di 2 anni che in quel momento stava entrando nel negozio.
Dal punto di vista umano c'è qualcosa che non va: come può venirti in mente di aggredire "a caso" un altro cane?
Lasciamo per un attimo in sospeso la storia e parliamo di distanze.
Ogni individuo ha delle aree virtuali intorno a sé che sono adibite all'incontro di diverse categorie di individui. A seconda del grado di conoscenza dell'altro la distanza alla quale gli è consentito stare si riduce o aumenta.
Questo vale anche per noi: vi piacerebbe farvi fare una carezza da un perfetto estraneo? Al contrario vi sembrerebbe normale mantenere sempre 20 metri di distanza da vostro figlio o dal vostro partner?
Nella foto cui sopra vediamo le diverse aree:
- ZONA PUBBLICA: tutto quello che avviene qui fa parte del sottofondo, poco interessa e non necessario interloquire con chi si trova al suo interno
- ZONA SOCIALE: è lo spazio giusto per gli incontri "formali" con individui non conosciuti o poco conosciuti. Dal momento che non si sa come possa andare a finire a volte i cani in questa zona possono apparire in tensione
- ZONA INDIVIDUALE: spazio riservato agli "amici", quelli con cui il cane ha più confidenza. Durante il gioco può essere ammesso il contatto fisico.
- ZONA INTIMA: zona riservata ai membri del gruppo famigliare. E' ammesso e gradito il contatto fisico se è presente una relazione di fiducia
Vogliamo ricordare ancora alcune cose a proposito delle distanze:
- Le zone sono dinamiche: possono cambiare in base alle emozioni che il cane prova, alla fase del calore, alla salute, ecc.
- Non sono uguali per tutti: un cane potrebbe essere nella zona sociale del suo interlocutore ma questi potrebbe essere nella zona individuale dell'altro
COME APPLICARE QUESTO NELLA QUOTIDIANITA'
- Ricordati di utilizzare le distanze con cani che non conosci: occhio al contatto fisico!!
- Tutto ciò che limita l'uso delle distanze può creare errori comunicativi: guinzaglio, recinti, aree cani, spazi delimitati (come i marciapiedi)
- Permetti al tuo cane di imparare a usare le distanze: chiedi aiuto ad un Istruttore o ad un Educatore e organizza incontro sociali in libertà, specialmente quando hai un cucciolo
- Non creare possibili conflitti costringendo il tuo cane a incontri forzati con altri
Riprendiamo la valutazione dell'episodio con queste nuove conoscenze.
Vediamolo dal punto di vista canino: l'Amstaff è stato probabilmente manipolato per almeno una mezz'oretta da una persona estranea (vedersi 2 volte all'anno non crea una relazione di fiducia) questo ha fatto crescere emozioni negative di paura, rabbia, ansia. Carico di tutta questa tensione emotiva ha incontrato, improvvisamente e in maniera inaspettata, un suo simile (probabilmente carico di altrettante emozioni negative) nel suo spazio individuale. In uno spazio ristretto e al guinzaglio non ha molte scelte, per di più si tratta di una razza reattiva come abbiamo visto nel nostro articolo, allontanarsi è impossibile, bisogna affrontare la situazione...sceglie il comportamento aggressivo.
Siamo ancora sicuri che ci sia qualcosa che non va nel giovane Amstaff o come spesso accade l'errore è stato umano?
Dott.ssa Sara Greco
Medico Veterinario Esperto in Medicina Comportamentale
Cuneo