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COME COMUNICA IL GATTO- PARTE 2

Oggi ti presentiamo la seconda parte della nostra breve guida alla comunicazione felina. 

Nel primo articolo abbiamo visto alcune nozioni sulla socialità dei gatti e sui canali comunicativi. 

Oggi parleremo di due modalità con cui comunica il gatto. 

Nello specifico vedremo: 

 

  • - Il canale uditivo 

  • - Il canale visivo 

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Il canale uditivo 

 

Devi sapere che il gatto domestico utilizza una grande quantità di suoni rispetto ad altri carnivori. 

I vocalizzi possono essere rivolti sia ad individui della stessa specie che ad individui di altre specie (cane, uomo ecc...). 

Gli studi hanno individuato circa 11 tipi di suoni che il gatto può emettere per comunicare. 

Alcuni di questi suoni vengono emessi a bocca chiusa (come fusa e trilli), altre a bocca aperta (miagolii, soffi, grida ecc). 

Il trillo è un suono emesso per salutare. 

soffi, le grida e gli ululati sono versi prodotti durante comportamenti di aggressione o minaccia. 

Esistono poi diversi tipi di miagolii; ad esempio quelli lunghi e profondi vengono emessi durante il corteggiamento. 

Canale visivo 

 

I gatti sono in grado di distinguere alcuni colori e hanno un'acutezza visiva ridotta rispetto all’uomo. Questo vuol dire che un gatto ha bisogno di avvicinarsi molto ad un oggetto per poterlo vedere ben definito. 

I piccoli felini hanno però una maggior capacità di visione notturna rispetto all’uomo e questo grazie al diametro pupillare maggiore e al tappeto lucido più ampio (parte dell’occhio che riflette la luce non captata al primo passaggio nell’occhio). 

La comunicazione visiva è definibile come l’insieme del movimento di tutte le parti del corpo e della testa (posture),della disposizione degli oggetti nello spazio (prossemica) e del movimento di questi nello spazio (cinetica). 

 

 

 

La posture possono essere il messaggio principale (ad esempio la postura assunta prima di un’aggressione o di un agguato) o possono essere associate ad altri messaggi comunicativi (ad esempio soffio + schiena incurvata e pelo dritto). 


 

La faccia del gatto può dirci molto. Ad esempio possiamo osservare il diametro della pupilla ,le orecchie (quando sono tirate all’indietro non è mai un buon segno) e la tensione del viso. Anche la coda spesso ci dice cosa ci sta comunicando il gatto; quando è tutta dritta e con una piccola curva finale ci comunica gioia,se è bassa indica paura,se si muove velocemente irritazione o rabbia (coda che sbatte),se è gonfia rabbia. 


Ci sono poi dei segnali specifici che i gatti emettono per calmarsi e/o calmare un altro individuo (evitando così il conflitto): i cosiddetti segnali di stress (leccarsi il naso, voltarsi, distogliere

lo sguardo, far finta di fare altro ecc). 

 

La prossemica comprende le distanze e come il gatto si muove nello spazio,dove sceglie di posizionarsi rispetto ad un altro individuo o una situazione che sta accadendo. 

 

Ogni individuo presenta la “bolla prossemica” che può essere rappresentata con l’immagine sotto.

L’idea della bolla prossemica ci serve per capire perché a determinate distanze i comportamenti degli animali variano.

Per rendere meglio il concetto ti faccio un esempio: cosa provi quando un estraneo ti si avvicina troppo?Non provi un po' di disagio? Questo perché ciascuno di noi tollera distanze diverse con le altre persone,in base a quanto le conosce (familiari,amici, sconosciuti ecc). Per gli animali è lo stesso (motivo per cui non si dovrebbe mai invadere il loro spazio). 

 

In particolare ,per il gatto,distinguiamo la distanza di fuga (soggetti lontani,possono decidere di scappare e non entrare in contatto), la distanza sociale (possono entrarci i membri del gruppo sociale) e la distanza personale (spazio ristretto intorno al gatto,distanza molto intima). 

Spesso l’invasione della distanza sociale e personale possono scatenare aggressioni.  

La cinetica invece indica la velocità alla quale si muove e la traiettoria (un avvicinamento diretto e veloce ci lascia intendere che c’è un pericolo). I movimenti lenti sono spesso usati in caso di conflitto per cercare di evitarlo. 

 

Non perderti prossimo articolo sulla comunicazione felina,dove prenderemo in esame nello specifico altri canali comunicativi e faremo degli esempi pratici di come vengono utilizzati. 

 

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Dott.ssa Denise Albanese

Medico Veterinario Esperto in Medicina Comportamentale

Medico Veterinario Esperto in Interventi Assistiti con gli Animali

Torino